Mi chiamo Ludopatia
sono una ragazza che provoca malattia.
Ogni giorno entro nella vita di molte persone
non faccio bene, porto depressione.
Rovino famiglie, amicizie e lavoro
non sono buona, le persone le divoro.
Mi insinuo in tutto ciò che è competizione
sono come una maledizione.
Mi chiamo Francesco
E’ tutto un disastro, a causa di questo divento manesco.
Non ho più nessuno,
per colpa sua faccio digiuno.
Spendo la mia paga nel bar di fianco casa
Il proprietario quando mi vede si gasa
Gli lascio soldi e soldi ogni giorno
Non mi ferma nessuno, sono su una strada senza ritorno.
Mi chiamo Maria, sono un avvocato
Un giorno sono entrata con amici in un ambiente altolocato.
Abbiamo giocato tutti a un gioco a premi, vinsi io.
Senza problemi.
Ero lì per divertirmi.
Passare una bella serata insieme a loro,
ma ho finito per vendermi anche la collana d’oro.
Era un casinò e siamo entrati alle nove,
loro se ne sono andati e sono rimasta sola.
In quel momento non mi importava.
Volevo i soldi.
Tutto ciò di più caro mi abbandonava.
Dei soldi, del potere e di tutto l’impossibile.
Tutto ciò si rendeva disponibile.
Dopo dieci anni ancora la stessa situazione.
Non seguitemi, non fatelo, vi distrugge la vita.
E’ come un’ossessione…